I MINORI FINO A 14 ANNI DEVONO ESSERE ACCOMPAGNATI DA CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’
DA 14 A 18 ANNI POSSONO ESSERE ANCHE ACCOMPAGNATI DA PERSONA MUNITA DI DELEGA DI CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’ CON DOCUMENTO DEL DELEGANTE
PER LE FESTIVITA’ NATALIZIE IL POLIAMBULATORIO DI SPINEA RESTERA’ CHIUSO I GIORNI 24-27-28-31 DICEMBRE
IL PUNTO PRELIEVI DI MAERNE RESTERA’ CHIUSO DAL 24 DICEMBRE AL 6 GENNAIO
19 Ottobre 2018
I sintomi di un infarto del miocardio sono gli stessi negli uomini così come nelle donne, anche se spesso nel gentil sesso hanno sfumature diverse, causando a volte un ritardo nel riconoscimento.
Un attacco di cuore si verifica quando il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco si blocca a causa dell’ostruzione di una o più arterie (coronarie) che sono dedite al suo trasporto. Se il flusso sanguigno non viene ripristinato in tempi brevi, la sezione del cuore che ne è stata interessata risulta danneggiata dalla mancanza di ossigeno e comincia a morire.
Questo avviene sia negli uomini che nelle donne, anche se queste ne sono poco consapevoli: 7 donne su 10 pensano che l’attacco cardiaco sia un problema solo maschile, nonostante le malattie cardiovascolari siano la prima causa di morte dopo i 50 anni in entrambi i sessi.
Di seguito alcune piccole attenzioni per smascherare l’infarto:
In generale dunque, sia nell’uomo che nella donna, l’infarto si presenta come un dolore oppressivo e non puntiforme; nelle donne però spesso c’è anche la sensazione di fiato corto senza un motivo visibile o comunque i sintomi possono essere diversi e meno evidenti rispetto a quelli che si verificano negli uomini. In aggiunta ai campanelli di allarme enunciati e comuni a entrambi i sessi, possono comparire anche dolore addominale o bruciore di stomaco, cute umida, stordimento o capogiri.
Sono sintomi da non sottovalutare se si pensa che il 30% dei casi di infarto riguarda donne sopra i 60 anni, spesso non sono consapevoli del loro rischio cardiovascolare; esso aumenta dopo la menopausa, quando quindi la protezione egli estrogeni è minore.
I principali fattori di rischio per un attacco cardiaco dipendono sicuramente dall’aver già sofferto in passato di problemi simili o avere familiari che ne hanno sofferto; anche malattie quali il diabete e l’ipertensione possono esserne causa. Inutile dire che lo stile di vita influisce in buona parte: un atteggiamento sedentario, una dieta troppo ricca di calorie e grassi e il fumo di tabacco incidono notevolmente sulla probabilità che malattie cardiovascolari si manifestino.
È importante dunque saper riconoscere i sintomi e non sottovalutare fastidi e dolori forti che si protraggono per più di 10 minuti.
Fonte: Corriere Salute