I MINORI FINO A 14 ANNI DEVONO ESSERE ACCOMPAGNATI DA CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’
DA 14 A 18 ANNI POSSONO ESSERE ANCHE ACCOMPAGNATI DA PERSONA MUNITA DI DELEGA DI CHI NE ESERCITA LA PATRIA POTESTA’ CON DOCUMENTO DEL DELEGANTE
14 Febbraio 2017
Da alcuni anni il 14 febbraio non è più solo il giorno di San Valentino: la celebre festa è diventata Giornata mondiale delle cardiopatie congenite, per sensibilizzare rispetto ad un problema che riguarda circa 8 bambini su 1000 nati ogni anno.
La cardiopatia congenita è un’imperfezione del cuore e dei grossi vasi dovuta ad un’alterazione del loro normale sviluppo durante la fase embrionale.
Non sempre la cardiopatia congenita è associata a malattia grave: esistono anomalie più lievi, che pur presenti non compromettono la crescita del bambino e la vita da adulto. Altre sono correggibili mediante semplici interventi chirurgici o terapia farmacologica.
In alcuni casi, invece, la cardiopatia potrebbe comportare conseguenze gravi e deve essere affrontata in maniera tempestiva, attraverso interventi chirurgici più complessi e talvolta ripetuti durante la vita del paziente ma che comunque, oggi sempre più, consentono una buona aspettativa e qualità di vita.
Ad oggi non vi è certezza in merito alle cause della cardiopatia congenita. Dalle ricerche più recenti emerge una correlazione con difetti cromosomici o disordini di tipo genetico e, se vi sono diverse casistiche all’interno della stessa famiglia, si consiglia una diagnosi prenatale accurata.
Inoltre sembra che alcuni comportamenti a rischio durante la gravidanza possano favorirne l’insorgenza. In particolare:
Normalmente la diagnosi di una cardiopatia congenita avviene proprio durante la gravidanza con l’ecografia morfologica, che si effettua tra la 20esima e la 22esima settimana di gestazione e può evidenziare eventuali imperfezioni a livello cardiaco.
Inoltre alcune anomalie cromosomiche possono essere rilevate grazie all’esame dei villi coriali e all’amniocentesi.
Nel caso si riscontri una cardiopatia congenita fetale, la futura mamma viene indirizzata a partorire in un centro specializzato in grado di affrontare correttamente il caso specifico.
Durante la vita adulta è fondamentale che il paziente affetto da cardiopatia congenita venga seguito dal medico con continuità e che si sottoponga a esami cardiologici periodici, segua una corretta alimentazione e svolga un’attività fisica adeguata, capace di favorire il benessere fisico e psicologico della persona.
Tutte attenzioni che, in linea generale, vanno a migliorare la qualità e l’aspettativa di vita.
Fonte: http://www.aicca.eu