“A 31 anni, la mia vita era piena di progetti, con un contratto da ricercatrice sulla prevenzione del danno ovarico da chemioterapici. Poi la scoperta: un tumore al seno in fase metastatica. Inizio la chemioterapia, poi l’intervento, la radioterapia e la cura con un anticorpo monoclonale. Il percorso è doloroso, ma resta un pensiero fisso: potrò diventare madre? I medici mi consigliano di mettere a riposo le ovaie fino alla fine della cura. È così che sono diventata mamma di Agnese e di Agata, grazie alla ricerca.” – Sara (da storie Nastro Rosa – Airc)
Sara è una delle tante donne che ha combattuto contro il tumore al seno e ce l’ha fatta. La patologia che riguarda una donna su nove nell’arco della vita, con circa 53.000 nuove diagnosi in Italia solo nel 2019. Con ecografia e mammografia oggi è possibile scovare formazioni millimetriche, il che significa avere a portata di mano la guarigione in oltre il 90% dei casi. Eppure questo semplice messaggio fa fatica a radicarsi e con il Covid-19, anche la prevenzione è venuta meno.
Come nasce il tumore al seno?
Il seno è costituito da un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, attraverso cui giunge il latte al capezzolo.
Il tumore al seno è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne, e che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti.
Prevenzione
È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo:
- autopalpazione, una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno
- effettuare una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età; la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico sulla storia personale di ogni donna
- per un seno giovano e in caso di comparsa di noduli, è utile effettuare un’ecografia
Buone abitudini
- fare esercizio fisico e mangiare cibi con pochi grassi e molti vegetali, come frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori
- allattare i figli, consentendo così alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche.
- fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età.
Fonti: