Ci sono persone che sono malate da settimane di Covid-19 ma non sono gravi e per questo non vengono conteggiati in nessuna statistica. Sintomi difficili da spiegare e che spesso non vengono ritenuti veritieri.
Sono persone fanno parte di una minoranza silenziosa e che sfugge alle statistiche della malattia: l’80% delle infezioni (secondo l’OMS) sono lievi o asintomatiche e i pazienti guariscono in media dopo due settimane; ma dando uno sguardo ai gruppi che sono nati online si vede che molti lottano con sintomi seri anche per un mese, se non due o tre.
Molte tra queste persone non sono mai passati per l’ospedale, tanto meno per la terapia intensiva; tuttavia la loro vita è schiacciata da ondate incessanti e continue di sintomi che rendono difficile concentrarsi, fare esercizio fisico o svolgere semplici compiti. L’età media è tra i 30-49 anni, individui in forma e in buona salute che quindi non sono stati sottoposti ai test Covid; per questo motivo non rientrano in nessuno dei “numeri della pandemia”. Sono una via di mezzo: non sono gravi e non sono “casi lievi”.
Spesso, una condizione che si protrae per mesi viene scambiata soprattutto dai familiari per “fissazione”: molti raccontano dell’incredulità di parenti, amici e medici, che si chiedono come sia possibile che si possa essere malati di Covid-19 per così tanto tempo. Eppure è così.
«Certamente è una malattia che, anche in forma lieve, dura parecchio – dice al Corriere Salute Franco Marchetti, Medico di Medicina Generale a Milano – : tra i miei pazienti ho avuto anche io questi casi, anche se in piccola misura. Per citarne alcuni, un signore che ha fatto una lastra dopo venti giorni che ha evidenziato una malattia quasi risolta, una coppia, marito e moglie, sono andati avanti almeno 20 giorni con la febbre. Sono convinto che fosse Covid-19 ma non era possibile fare un tampone. Se la sono trascinata almeno un mese. L’affaticamento è una cosa che rimane: anche io sono stato malato e noto questa spossatezza particolare, nonostante sia tornato al lavoro. Quello dei malati a lungo termine in casa è un problema che probabilmente non è ancora emerso, proprio perché queste persone, non essendo gravi, non sono arrivate al monitoraggio e quindi sfuggono alle statistiche».
I sintomi neurologici più comuni sono: stati confusionali, difficoltà di concentrazione, allucinazioni, delirio, perdita di memoria a breve termine. Altri hanno problemi con la frequenza cardiaca e la respirazione: sono senza fiato anche quando il loro livello di ossigeno è normale. Alcuni si sentono in colpa e iniziano a dubitare di sé stessi.
Un modo per togliersi ogni dubbio è sottoporsi al Test sierologico rapido anti-Covid19, che permette di individuare se un individuo sia entrato in contatto con il virus oppure no.
Fonte: Corriere salute