Una buona notizia per chi soffre di ipercolesterolemia: da fine febbraio è finalmente prescrivibile e rimborsabile anche in Italia evolocumab, il primo farmaco biotecnologico per il trattamento di questa patologia.
L’ipercolesterolemia è dovuta ad un eccesso di colesterolo nel sangue; in particolare ad un aumento del colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente definito “colesterolo cattivo”.
Il farmaco, il cui nome commerciale è Repatha della ditta farmaceutica Amgen “produce una modifica del metabolismo del colesterolo agendo sul recettore per il LDL in modo che si mantenga attivo – spiega Enzo Manzato, professore ordinario di Medicina interna all’Università di Padova e presidente della Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi (SISA) – In presenza di evolocumab quindi, c’è una maggiore attività dei recettori che sequestrano più LDL, i cui livelli di conseguenza si abbassano”.
Si tratta di una notizia importante per tutti quei pazienti ad alto rischio che, con le terapie attuali, non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti, per i soggetti intolleranti alle statine e anche per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote e omozigote.
Sono tante le persone che soffrono, in molti casi anche inconsapevolmente, di ipercolesterolemia. Secondo l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare ANMCO – Istituto Superiore della Sanità (ISS) sono almeno 2,5 milioni i connazionali tra i 35 e i 79 anni con ipercolesterolemia grave e 260 mila quelli tra i 10 e gli 80 anni affetti da ipercolesterolemia eterozigote.
Solo il 20% dei pazienti è adeguatamente trattato. Il 39% è consapevole della propria condizione ma non viene trattato (oppure non è trattato nel modo adeguato) e il 41% non conosce i propri livelli di colesterolo. La conseguenza è che ogni anno in Italia le malattie cardiovascolari uccidono circa 300 mila persone e l’ipercolesterolemia è “il fattore ambientale patogenetico più importante nella formazione della placca aterosclerotica” spiega Francesco Romeo, Direttore della cattedra di Cardiologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, a Milano per la presentazione di evolocumab.
Avere il colesterolo alto significa avere una probabilità di evento cardiovascolare quattro volte superiore rispetto a chi ha un valore nella norma.
Dai dati dell’Osservatorio si evince quindi l’importanza di uno stile di vita corretto con particolare attenzione all’alimentazione, di una sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza e quindi la diagnosi e infine la necessità di uno sforzo costante in termini di ricerca di nuove cure e farmaci efficaci.
Fonte: www.quotidianosanità.it